Per capire come motivarsi a fare sport inizio facendo un rapido salto indietro nel tempo di 2500 anni circa.
Il sole rovente di agosto lanciava i suoi raggi dardeggianti sulle bianche spiagge dell’Egeo. Gli ulivi secolari e i limoni, colorati di ottimismo, si specchiavano nelle onde del greco mar, da cui vergine nacque Venere e fea quelle isole feconde… (questa è per il mio prof. di italiano delle medie in caso stesse leggendo!)
Era il 490 a.C. e Dario I, il permaloso imperatore della Persia, aveva dichiarato guerra ad Atene decidendo di attaccare la provincia a Nord-Est dell’antica capitale della civiltà. La tranquilla piana di Maratona non sapeva ancora che quel giorno sarebbe diventata immortale.
I greci vinsero e Filippide, un giovane emerodromo greco (in parole povere un whatsapp umano), fu “inviato” a portare la buona notizia fino ad Atene.
Questa #joggingonthehistory di 40 Km circa, percorsi dall’antenato ellenico del mio collega e amico Livio Sgarbi, passò alla storia come “La Maratona” e fu ripescata più di un secolo fa dal francese De Coubertin che la inserì come una delle specialità principali delle Olimpiadi moderne.
Rilassati non è una lezione di storia, sono sempre Alle Mora e non Alle Angela, anche se io e Alberto andiamo dallo stesso barbiere.
Quindi perché ti ho scritto tutta questa aulica introduzione? Il motivo è proprio il… MOTIVO, o meglio, la motivazione.
Come avere più motivazione
Secondo te quale motivazione spinse e sostenne Filippide in tutta la sua epica corsa? Non ci è dato saperlo, all’epoca la stampa scarseggiava. Ma ho qualche idea a proposito.
Infatti la motivazione è uno dei principali argomenti che affronto, specialmente quando lavoro nello sport coaching. Ogni tanto alcuni atleti mi dicono: «Alle, mi servirebbe un po’ di motivazione».
In quei momenti mi sento come lo stregone Egg Shen di Grosso guaio a Chinatown quando somministra il filtro magico a Jack Burton e compagni: «Motivazione? Si ecco a lei ne prenda un misurino a stomaco pieno».
In effetti, se ragioniamo sulla radice etimologica della parola motiv-azione, essa ci riporta al movimento, cioè il motivo che ci spinge FISICAMENTE a fare un’azione.
Quindi risponde alla domanda: “perché è importante per me fare quella o raggiungere quell’obiettivo? Cosa mi darà?”
Più risposte trovi a queste domande, più forte sarà la tua motivazione. Ed è importante che siano le tue risposte, non quelle di qualcun altro.
Chi ha un perché abbastanza forte, può superare qualsiasi come – Friedrich Nietzsche
Come motivarsi a fare sport, correre e andare in palestra
Considerando che la Programmazione Neuro Linguistica è la disciplina del come, ecco a te 3 strategie utili che rispondono a domande di questo tipo:
- “Alle io vorrei allenarmi in palestra più spesso, ma quando sono sul divano e penso semplicemente ad andarci mi sento già stanco: come posso fare?”
- “Alle io vorrei fare una maratona (42km), ma quando corro 5km ho già finito le energie: come posso fare?”
1) Collega l’attività fisica a emozioni più utili
È curioso notare che le parole motivazione ed emozione si riallacciano entrambe al concetto di moto. L’emozione è un movimento interno, cinestesico per intenderci. La motivazione è un’azione fisica diretta. Il vero motore della vita è dato dalle emozioni e dagli stati d’animo.
L’emozione è creata dal movimento – Tony Robbins
Ricorda che tutto ciò che facciamo, lo facciamo per provare delle emozioni. Semplificando possiamo dire che vogliamo provare un piacere o allontanarci da un dolore.
Se decidi di fare jogging ogni mattina può essere ad esempio perché vuoi stare bene e piacerti di più (fare jogging, tra i tanti altri effetti, stimola la produzione delle endorfine, i nostri oppiacei naturali che ci fanno provare piacere), oppure perché il non farlo ti crea una forma di dolore (magari sei sovrappeso e non ti vuoi vedere così oppure hai qualche timore per la tua salute).
Quando usi entrambe le leve motivazionali crei un sistema propulsivo che ti spinge verso ciò che desideri realmente.
A me piace molto usare la leva del piacere: amare se stessi è uno dei modi migliori per amare gli altri. Quindi inizia a chiederti:
- Perché fare jogging, allenarmi, andare in palestra ecc. è importante per me?
- Come mi sentirò quando avrò raggiunto il mio obiettivo?
- Come migliorerà la mia vita?
Più risposte ti dai, più emozioni sono collegate, più forte sarà la tua motivazione.
2) Trasforma i tuoi dovrei in voglio e i tuoi voglio in faccio
Quante volte ti sei detto frasi tipo: “Sì, in effetti dovrei buttar giù qualche chilo”, “dovrei allenare un po’ le articolazioni, le giunture iniziano a scricchiolare”.
Qui c’è un segreto che ti aspetta.
Non è ciò che dici ad alta voce che fa la differenza. È ciò che sussurri a te stesso.
Parti con il cambiare coniugazione e soprattutto il verbo servile. Quando ti dici “dovrei” invii al tuo cervello un messaggio di rinuncia e sacrificio. E l’esperienza mi conferma che troppo spesso le persone non fanno i propri dovrei… o li fanno, appunto, con grande pesantezza.
Inizia a dirti: “Voglio fare jogging 3 volte a settimana”, “Voglio arrivare a 48 kg entro tale data”, “Voglio raggiungere una percentuale di BMI di x entro quella data”.
Questo è sufficiente per realizzare il tuo obiettivo? Ovviamente no, ma è un punto di partenza necessario. Cambia i tuoi dovrei con voglio e i tuoi voglio in faccio… e nota l’effetto che fa.
3) Divertiti
In passato pensavo che correre fosse un’attività noiosa, pur sapendo che faceva bene alla mia salute.
Allora ho iniziato a chiedermi: “Come posso divertirmi e migliorare come persona mentre mi alleno?”. Divertirmi e migliorare, due dei miei principali valori.
Probabilmente Steve Jobs stava ascoltando, poiché in quel periodo la Apple immise sul mercato il primo iPod Nano (se fai commenti sulla mia altezza ti banno ;-)).
Facendomi la domanda giusta (una delle più importanti abilità che puoi imparare durante nostro corso PNL Practitioner) è arrivata abbastanza velocemente una risposta furba. Iniziai infatti ad approfittare della mia corsa per implementare le mie competenze attraverso audio-corsi di trainer stranieri (migliorare), affinando la mia comprensione dell’inglese parlato (migliorare) e facendomi delle grasse risate con le storie e le battute che i trainer in questione facevano (divertirmi).
Quindi la domanda è: come puoi divertirti mentre stai facendo qualcosa di importante per te?
E infine AGISCI. L’azione è sempre ciò che separa il potenziale dal risultato concreto.
Passo dopo passo. Non vedo altro modo per ottenere qualcosa. Il mio obiettivo è sempre stato essere il migliore, ma ho fatto tutto passo dopo passo – Michael Jordan
Se vuoi specializzarti nel coaching sportivo e giocarti al meglio le tue chances con grandi Campioni e team professionisti, il training che fa al caso tuo => Intensive Sport Coaching Training, una clinic iper specializzante in cui io e Livio Sgarbi condivideremo le nostre strategie per diventare uno Sport Coach Professionista.
Grande Alle sempre centrato sul pezzo è mai banale. È formidabile ascoltarti ma lo è altrettanto leggerti. Penso che tornerò più frequentemente sulle tue pagine. Sei un mentore dal quale non si finisce mai di imparare. Un abbraccio. Fulvio Staffoni
Grazie Fulvio
Ti aspetto ogni settimana 😉
Un abbraccio
Ciao Alle,
hai perfettamente ragione, bellissimo il post. Un concetto importante che spesso chi è alla ricerca di “motivazione” dimentica è che quando ci tocca compiere delle azioni importanti non ci sentiamo mai pronti. Che sia fondare un azienda, sposarsi, creare qualcosa di nuovo ecc…non ci sentiamo mai veramente preparati e la cosa più importante diventa quella di imparare a convivere con il disagio iniziale. Il disagio emotivo dato dal fare qualcosa a cui non siamo abituati non deve diventare un limite.
Grazie del commento Danilo, è verissimo. Uscire dalla zona di comfort e trovare l’agio nel disagio è fondamentale per la crescita personale e professionale. Un abbraccione