Ho sempre pensato che Star Wars fosse abbondante di spunti e, sbirciando nei giorni scorsi i vari episodi della saga su Sky Cinema Star Wars, ho avuto modo di posizionare la mia attenzione (oggi parleremo proprio di questo) sulla saggezza con cui Yoda nutre da anni la nostra mente.
Se il vecchio maestro facesse dei corsi te li consiglierei.
Tuttavia, se non hai a tua disposizione un Millennium Falcon e in attesa dei primi viaggi interstellari con destinazione “Orlo Esterno”, puoi avvantaggiarti con gli splendidi corsi di PNL tenuti da me e Roberta Liguori
Torniamo a noi: nell’episodio V (il più ricco di riferimenti per i nostri obiettivi) Yoda, prima di accettare se allenare o no il giovane Skywalker, si presenta in incognito a Luke spacciandosi per un comune vecchiettino alieno.
In questo modo può testare alcune caratteristiche indispensabili per un Jedi: pazienza, serietà, impegno e… focus mentale.
Quest’ultimo particolare attributo (che tutti dovremmo utilizzare in maniera più attenta) mi ha fatto pensare a una domanda che mi capita spesso di fare nelle mie sessioni di coaching: dov’è la tua attenzione ora?
Precisamente la lavata di capo cosmica di Yoda suonava così:
«Questo qui per lungo tempo ho osservato, durante tutta la sua vita lui guardato lontano, al futuro, all’orizzonte, mai la sua mente su dove lui era, su ciò che faceva».
E tu, ti sei mai posto queste domande? Dov’è la tua attenzione ora? Su cosa sono focalizzati i tuoi pensieri?
Fai bene attenzione:
Ciò su cui ti concentri diventa la tua realtà, il resto scompare.
Il concetto è molto semplice. Ricordi il radar visivo di Schwarzenegger in Terminator 2? Quando si focalizzava sul target e non lo mollava più?
Sicuramente anche tu sei stato un po’ Schwarzy qualche volta.
Ad esempio, hai appena deciso quale sarà la tua nuova macchina, il colore, il modello, gli interni… ed ecco che, appena uscito dal concessionario, cominci a vedere la tua auto dappertutto.
Sarà un caso? Vuoi che proprio oggi a tutte quelle persone sia arrivata esattamente quella che hai ordinato tu?
No, è molto più semplice: la tua attenzione si è attivata. Il radar ha focalizzato il suo target.
Come funziona l’attenzione
Tutti noi abbiamo questo “dispositivo”. Non è un gadget cyborg, si chiama S.A.R. (Sistema attivante reticolare) ed è solo una tappa della Via Lattea infinita, localizzata nella terra di mezzo tra le tue orecchie.
Tuttavia c’è un “dark side of the moon” del SAR (anche Roger Waters se ne intende di cervello umano). E appare quando ti focalizzi sulla negatività poiché, così come per le cose belle, anche essa diventa la tua realtà se la metti nel mirino.
Sento infatti troppo spesso persone che continuano a ripetersi frasi del tipo:
“A me va sempre tutto male”;
“Non ho mai fortuna una volta nella vita”;
“Guarda lasciamo perdere perché è un periodo…” (che poi lo senti dire da una vita);
“Ahh!!! Non cerco più lavoro, tanto assumono solo il nipote del figlio della zia di sua cognata, sposata con il marito della sorella” (difficile parentela sempre che tu non stia parlando della famiglia Forrester).
Cosa può arrivare a pensare chi si fa queste domande e attiva il focus in questo modo?
Perché d’altronde, a pensarla bene, potrebbe anche: bucare su una strada secondaria, priva di SOS, alle tre di notte, con il cellulare scarico, chiudersi fuori dalla macchina con le chiavi dentro e rimanere senza ombrello sotto la pioggia… e ovviamente non mancherebbero le cavalletteeeeeeeeee del fratello Blues John Belushi.
Se ti sintonizzi su Radio Sfiga continuerai a beccare tutte le sue frequenze e ascoltarne le canzoni.
Quando seeeeei disperatoooooo…
“Disperato” – Marco Masini (1990)
In psicologia questo concetto è chiamato profezia autoavverante.
Il tuo comportamento è fortemente condizionato da ciò che credi. Se ti convinci che quella determinata cosa andrà male, contribuirai a farla andar male.
Quindi fai un piacere a te stesso: evita di concentrarti su scenari alla Final Destination e inizia a pensare a ciò che puoi fare di buono con le risorse che hai a disposizione.
Lo strumento numero uno per spostare il focus: le domande
Inizia con il farti domande furbe. Le domande spostano il focus mentale. Troppo spesso lasciamo libera di straparlare la nostra vocina interiore.
Quella vocina non è un’interferenza complottistica di qualche associazione mondiale malvagia che sabota gli esseri umani. Siamo NOI. È il modo in cui siamo abituati a usare il nostro cervello.
Allora impara a controllarla prendendo coscienza delle domande che ti fai.
Vediamo qualche esempio di domanda poco utile:
- Perché questa cosa è capitata proprio a me?
- Perché non riesco mai a rispettare i miei programmi?
- Perché la vita è cosi ingiusta?
- Quando girerà la ruota?
Rifletti un secondo su come ti senti solo a leggere queste domande? Nota l’immediato collegamento tra ciò su cui ti focalizzi e il tuo stato d’animo. No buono.
Dall’altra parte vediamo qualche domanda utile:
- Cosa c’è di buono in questo?
- Come posso divertirmi svolgendo questo compito?
- Cosa posso imparare da quello che mi è successo?
- Come posso crescere in questa situazione?
- Come posso convincere Alle a mollare questo Yoda e tornare sulla terra?
Ecco che un semplice spostamento di focus obbliga il tuo cervello ad attivarsi per trovare una soluzione, un insegnamento o un punto di vista che ti fa stare bene.
Allena il tuo cervello costantemente. Nutrilo di qualità.
Se vuoi costruire una esistenza di qualità inizia a porti domande di qualità.
La ricetta per migliorare l’attenzione e vivere il benessere
Vuoi la ricetta per la colazione mentale del benessere?
Prenditi qualche istante, ogni mattina, per concentrarti su tutto ciò che ti rende orgoglioso, grato, felice e pensa a tutte le persone a cui vuoi bene e che ti vogliono bene e infine anticipa mentalmente cosa potresti fare di semplice oggi che faccia la differenza nella tua vita o in quella di qualcun altro.
Vedrai come le tue giornate inizieranno sotto una nuova luce.
Buon allenamento e buona attenzione.
Se vuoi imparare le più efficaci strategie pratiche per migliorare la tua vita personale e professionale ti aspetto al nostro corso PNL Practitioner, il corso più completo in Italia di Programmazione Neuro Linguistica.
otimo spunto. grazie. l ho condiviso con una metafora. una metafora della metafora….ekiciferma più? ???
😀 hahahaha! Grande Luisa
Ciao Alle, ciao mio Maestro. Oggi, grazie a te, ho imparato un altra differenza che fa la differenza: la domanda guida giusta. Grazie.
È un piacere Roberto